Covid19: Produzioni ferme, cinema, tv e spettacoli dal vivo provano a reinventarsi. Bisogna tornare ai tavoli politici e istituzionali che decidono le regole del settore.

Il coronavirus ha bloccato progetti, produzioni, riprese, artisti con grave danno per tutti i lavoratori dello spettacolo. L’artista pontino Giovanni Pannozzo, nonché titolare della casa di produzione On Broadway, ci spiega qual è la situazione e come si sta affrontando l’emergenza sanitaria.

Per il cinema, la posticipazione dell’uscita di nuovi film, ricade sulle sale cinematografiche che si stanno svuotando in tutto il Paese e che già cominciano a chiudere. Inoltre, la realizzazione di nuovi prodotti teatrali e cinematografiche si stanno interrompendo e questo determinerà una coda lunga della crisi. Tutto ciò porta, con grande difficoltà, capire come organizzarsi per il futuro. Le linee guida emanate dal governo, per noi lavoratori dello spettacolo, sono impossibili da attuare.” – spiega Pannozzo – “ non si possono distanziare gli attori tanto sul palco quanto sul set per rispettare le distanze di sicurezza, non si può modificare la composizione di un orchestra o la messa in scena di un’opera lirica. E questo dal punto di vista della produzione. In questo caso la decisione più condivisibile è quello di posticipare.”

Preoccupa molto anche la paura che si è diffusa nel Paese e che fa presagire che non sarà facile che il pubblico riprenda immediatamente a frequentare i luoghi dello spettacolo dal vivo.

In questi ultimi mesi, molti sono i film italiani distribuiti sulle nuove web tv planetarie, come Netflix, Amazon Prime, Disney+, mostrando al mondo i migliori interpreti italiani e le bellezze naturali del nostro Paese. Senza dubbio il lockdown ha aumentato in tutto il mondo la fame di cinema e televisione, ma senza prodotti nuovi prima o poi il conto arriverà, anche per le piattaforme web.

Non guardo in modo malevolo le iniziative che il governo sta prendendo per noi dello spettacolo o al decreto Rilancio.” – continua Pannozzo – “Né chiedo un occhio di riguardo, ma bisogna risolvere e semplificare le procedure del sistema, con la speranza che il Premier Giuseppe Conte e il ministro Dario Franceschini, già a conoscenza di tutte le problematiche che stiamo affrontando, grazie ad un protocollo presentato e firmato le scorse settimane da noi case di produzioni, trovino ulteriori soluzioni per fronteggiare la crisi e che possa sostenere le imprese culturali e direttamente i lavoratori, inclusi i lavoratori autonomi.